Università Cattolica del Sacro Cuore

l’Immacolata Concezione di Luján

Nel 1629 il portoghese, Don Antonio Ferías de Sáa, proprietario di una fattoria nella località di Sumampa, della giurisdizione di Cordoba del Tucumán, chiese all’amico marinaio Juan Oramas di portargli dal Brasile un’immagine dell’Immacolata Concezione per erigere una cappella. Dal Brasile giunsero due statuette in terracotta, imballate in due casse di legno: una raffigurante l’Immacolata Concezione che oggi si venera nel Santuario di Luján; l’altra rappresentava la Madre di Dio, portata poi a Cordoba. 

Al porto, le due scatole vennero caricate su una delle carovane dirette a Cordoba. Era il mese di maggio. La carovana, dopo due giorni di cammino, si fermò presso il rio Luján per trascorrere la notte. Allo spuntare del sole, il cocchiere della carovana rilegò i buoi al carro, spingendoli a camminare. Ma questi non muovevano un passo, neppure se percossi. Pensarono di alleggerire il carico. Levarono le due casse e i buoi ripresero a camminare. Rimisero le casse e i buoi si fermarono. Era evidente che l’ostacolo era costituito dalle casse. Si fece un’altra prova: ne tolsero una e il carro stava fermo, la sostituirono con l’altra e i buoi riprendevano a camminare senza difficoltà. A questo punto si informarono sul contenuto delle scatole. Così la statua dell’Immacolata Concezione fu lasciata in una  fattoria del posto, mentre l’altra proseguiva per Cordoba. Il padrone della fattoria s’impegnò a costruire una modesta cappella, affidandone la custodia ad un suo servitore.

Nel giro di poche ore la notizia si diffuse tra il popolo e la cappella divenne meta di devozione.
La statua rimase là per oltre 40 anni. Gli affari economici, però, subirono delle perdite sia per la negligenza degli operai sia per la chiusura della strada per Cordoba. Su questa strada si erano verificati disordini per rappresaglia contro le autorità ecclesiastiche che non si esprimevano sui prodigi che la Vergine compiva a causa della cappella.

Nel 1671 Doña Ana de Matos, padrona di un’altra fattoria, sempre nei pressi del rio Luján, chiese a Juan Oramas di venderle la statua perché la sua fattoria si presentava come luogo più sicuro e più transitato. Così avvenne. Ma il giorno seguente, Doña Ana non trovò la statua al suo posto. Era ritornata nella vecchia cappella. Riferì l’accaduto alle autorità ecclesiastiche che si recarono sul luogo e in processione riportarono la statuetta alla fattoria dell’inizio. 

Per l’afflusso dei pellegrini si costruì una seconda cappella più capiente e alla metà del ‘700 si gettarono le fondamenta di un tempio.

Nel dicembre del 1871 si ebbe il primo pellegrinaggio ufficiale. Nel maggio del 1887 si ha  l’incoronazione della Nuestra Señora de Luján, concessa da Leone XIII e  si pone la prima pietra della nuova basilica. Non a caso  nel 1893 Luján viene dichiarata città.

Nel 1930 l’Immacolata Concezione di Luján è dichiarata Patrona dell’Argentina, Uruguay e Paraguay. La statua in ceramica incominciò a rovinarsi e il vescovo decise di proteggerla con un abito di argento che le dà una forma a cono. Della statua originale sono visibili solo il viso e le mani giunte.

L’Argentina, come tutta l’America del Sud, è una terra affascinante e ricca di contraddizioni, di laceranti diversità che compongono il crogiuolo di razze, culture, abitudini e sentimenti di cui è impastata. A cominciare dal suo stesso assetto geografico: dai deserti del Nord alla Cordigliera Andina, dalle cascate di Iguazù alla magnifica Patagonia. La geografia dell’Argentina, con le sue meraviglie naturali e i suoi paesaggi mozzafiato, è varia e sorprendente.

Da un lato, c’è il fascino raffinato e malinconico di Buenos Aires, la capitale più  europea dell’America Latina  che, per Jorge Luis Borges, è eterna come l’aria e come l’acqua; dall’altro, la presenza altrettanto fascinosa della Pampa, vastissimo e pianeggiante territorio agricolo “ mitica patria del gaucho “. Su quella pianura  l’occhio si perde verso l’orizzonte che traccia una linea con il cielo  e dove la Santa Vergine, che privilegia sempre gli umili e i poveri della storia, ha scelto di porre una delle sue molte dimore nel mondo.

Non c’è luogo in Argentina, nelle case, nelle stazioni, negli uffici pubblici, in cui non sia presente la caratteristica immagine della Madonna di Luján; segno evidente della diffusione del culto e della profonda devozione del popolo argentino per la Madre di Gesù.

Luján è il luogo che registra la più alta concentrazione di fedeli di tutto il Paese. Vi si recano ogni anno circa quattro milioni di pellegrini.  Per la festa dell’Immacolata Concezione, giungono moltissimi fedeli per unirsi alle celebrazioni e seguire la processione dietro la statua della Vergine che esce dalla Basilica e viene portata a braccia per le vie principali di Luján.

Daniel Osvaldo Balditarra