Università Cattolica del Sacro Cuore

Expo: uno sguardo della Dottrina sociale della Chiesa Incontro FUCI con don Ferdinando Citterio

 12 dicembre 2014 pastorale-fuci_expo_web_rdax_260x174.jpg

Mercoledì 12 novembre è iniziato il percorso socio politico della Gruppo FUCI  G. Lazzati che quest’anno si occuperà dell’Expo. L’obiettivo è evidenziare quelli che saranno i temi principali della futura Esposizione universale e cercare di capirli più a fondo. Il titolo dell’Expo è «Nutrire il pianeta. Energia per la vita». Sono temi attualissimi all’interno dell’attuale mondo globalizzato. Abbiamo pensato di tenere il primo incontro mettendo in relazione gli argomenti trattati da Expo con la Dottrina sociale della Chiesa. E’ intervenuto il professore Ferdinando Citterio, sacerdote e docente di Etica sociale e di Teologia presso l’Università cattolica del Sacro cuore. Grazie al suo aiuto, abbiamo focalizzato la nostra attenzione principalmente sui capitoli quarto e decimo del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, che trattano più specificamente del «bene comune» e della «salvaguardia dell’ambiente». Questi sono valori tra loro molto collegati: l’ambiente in cui viviamo è certamente un bene la cui conservazione e la cui protezione dovrebbe essere fatta propria da tutti gli esseri umani e da tutti i popoli. Non si possono capire i successivi capitoli del Compendio se non ci si sofferma un momento sul terzo capitolo, che riconosce l’importanza della persona umana e ne elenca i diritti e doveri. L’uomo diventa così l’architrave del Creato, proprio perché creato ad immagine e somiglianza di Dio.  L’essere umano è importante in tutte le fasi della sua vita ed è visto anche nel suo divenire storico e nel suo far parte della società. Queste dimensioni sono tutte ugualmente significative per il pieno sviluppo della persona umana. Senza questa necessaria centralità dell’uomo, della sua dignità, cadrebbe il significato vero da dare alle relazioni di potere. L’individuo è inserito all’interno di un ben determinato contesto sociale e dentro uno Stato; non può agire in senso individualistico, soltanto per sé, per il proprio benessere e unicamente per la propria sicurezza. Non è per questo scopo che Dio l’ha posto al di sopra degli animali e del Creato. Il singolo deve quindi essere in armonia con quanto lo circonda e cercare di perseguire non solo il proprio utile, ma anche quello degli altri e della collettività nel suo complesso. Invece, nelle odierne società contemporanee, pare che accada proprio l’opposto: individualismo sfrenato, inappagamento dei propri desideri, indifferenza verso l’altro, sfruttamento selvaggio del Creato per aumentare la crescita economica sembrano essere i principi – base della nuova società globale.  Per indirizzarsi viceversa alla realizzazione del bene comune, sono dunque necessari un radicale cambiamento di prospettiva e una riconversione della società e dello Stato verso questo obiettivo. In particolare, è il soggetto statale che sembra aver perso di vista lo scopo ultimo della sua esistenza, e cioè proprio la salvaguardia dell’interesse collettivo. All’interno di quest’ultimo rientra, in base al capitolo decimo del Compendio, anche la tutela dell’ambiente che è stato affidato all’uomo non perché questi lo distruggesse ma piuttosto perché lo valorizzasse. Sono dunque fondamentali in questa nuova prospettiva i principi di solidarietà e di sussidiarietà che dovrebbero guidare l’azione del singolo all’interno del campo in cui si trova ad operare. Grazie a questi due criteri orientativi si capisce anche il concetto della destinazione universale dei beni che nel Concilio Vaticano II è stato ribadito con forza: «Dio ha destinato la Terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli». Le bellezze naturali del nostro pianeta devono essere usate con una certa cura e cautela; i beni di prima necessità devono essere garantiti a tutti e non devono essere appannaggio di pochi. Il principio di solidarietà dovrebbe far in modo che le ricchezze presenti sul nostro pianeta siano ugualmente distribuite ad ognuno (soprattutto alle persone più povere e indifese) e tra tutte le popolazioni, che tali ricchezze non vengano sperperate o detenute da un élite privilegiata di persone e che non vengano distrutte perché possano continuare a venire usate anche dalle generazioni future.

Il percorso socio politico tenterà di affrontare più da vicino i grandi temi che si sono affrontati dal punto di vista teorico nel primo incontro: il secondo, in programma per mercoledì 10 dicembre 2014, verterà su «Energia e sostenibilità», cercando di comprendere le dinamiche proprie dell’attuale mondo globalizzato relative alla produzione, alla crescita economica e al rapporto tra quest’ultima e la tutela ambientale. Il terzo incontro, invece, che si terrà nel secondo semestre, tratterà del rapporto tra globalizzazione e nutrizione: come si è trasformato il rapporto dell’uomo con il cibo nel terzo millennio? Che dinamiche regolano la distribuzione dei beni? Essi sono accessibili a tutti? Per il quarto incontro, invece, è in programma un esperienza concreta: la visita ad un territorio del milanese di Libera, confiscato alla mafia e destinato ora ad altri usi. Il percorso socio politico si concluderà con una visita ad Expo 2015.

Luca Testa